giovedì 7 marzo 2019

DELITTI IN VILLA - SECONDA PARTE






Il duca era tranquillo durante l’interrogatorio, ma non sapeva che cosa l’avrebbe atteso dopo. Doveva riconoscere i corpi dei suoi amici e riferire ogni minimo dettaglio, così che i poliziotti potessero indagare con un criterio.
Mentre osservava attentamente i copri, vide l’agente di guardia con le lacrime agli occhi e subito gli venne qualche dubbio: “Perché piange? Aveva qualche rapporto con i morti? Se sì, di che tipo e con chi?” Comunque, decise di lasciar perdere e si concentrò sul triste compito. Dopo qualche minuto si accorse che G.M. non indossava il suo anello; essendo di molto valore, ipotizzò che dopo averla uccisa l’avessero derubata.
Con tutte queste congetture in testa, andò a dormire, e rifletté anche sulla strana reazione del poliziotto. Giunse alla conclusione che doveva essere amico di uno dei deceduti. Seppe, da alcuni suoi colleghi, che si trattava di un assassino pentito, arruolatosi nel copro della polizia. All’improvviso un pensiero gli balenò nel cervello: “Se avesse ucciso lui i miei amici?”
Non sapendo darsi pace, alla mattina riprese il suo lavoro ma, quando arrivò ai corpi di G.M. e G.B., si presentò la Scientifica, che voleva effettuare gli esami del DNA su entrambi i corpi. D.R. sperava che fossero negativi, così da poter ritrovare i suoi amici, e avere di nuovo una vita normale.
Il suo desiderio si avverò.
La ragazza morta non era G.M..
Il DNA era diverso da quello del marchese. Quasi sollevato, D.R. pensò: “Meno male! Ma, se non è qui, dove sarà?” In quel momento partirono le ricerche.
Chiese ad ogni persona che incontrava se avesse visto G.M., ma con tutti la risposta fu un laconico “NO”. Arrivato alla porta dell’assassino pentito, il duca indugiò: “E se fosse stato lui? Avrebbe potuto nascondere bene le tracce e… e…”
“Buonasera duca, vi aspettavo.” Le parole di G.T., il poliziotto, ruppero il gelido silenzio della notte. “So perché è qui, e le dirò tutto ciò che so.”
“G.M. mi ha ricattato; se non l’avessi aiutata a decimarvi, mi avrebbe fatto arrestare di nuovo”, confessò G.T..
“E non potevate denunciarla?!?”
“Non avrebbero mai creduto a un avanzo di galera come me”, continuò, “ma, se volete, posso portarvi da lei”.
Non sapendo neanche lui il motivo, D.R. accettò. E fece bene.
Quella sera stessa una squadra di poliziotti raggiunse G.M. e l’arrestò.
“Perché?”, chiese il duca, “perché l’hai fatto?”
“Oh, be’, non potevo certo aspettare che tu morissi naturalmente. Speravo scappassi e lasciassi tutto a me.”
“Hai ucciso tuo padre, la tua famiglia, il tuo fidanzato, per dei soldi?”, chiese sbigottito D.R..
“Certo. E lo farei ancora.”, concluse G.M..
“Davvero una bella storia, commissario.”
“Bene”, rispose A.C.. “Ora torniamo al lavoro.”

FINE…FORSE

ALESSANDRO 2C


NANOOK L'ESCHIMESE

Cari amici del blog,
qui sotto potrete leggere le recensioni che alcuni ragazzi di 1C hanno scritto dopo aver visto il film "Nanook l'eschimese".
Buona lettura!




Genere: documentario
Anno: 1922
Durata:79 minuti
Formato: bianco e nero
Registi: Robert Flaherty
Recensione: Il film parla di un famiglia di eschimesi che abita nella baia di Hudson, in Canada, e delle sue avventure. Il capofamiglia è Nanuk, che caccia le foche, costruisce igloo e si dedica a molte altre attività.
Il fatto che più mi è dispiaciuto è stato che mancassero i suoni (tranne le musiche), infatti tante cose non si capivano. Tuttavia il film è interessantissimo e molte scene facevano ridere.
















Consiglio questo film perché ti appassiona ed è molto interessante vedere come vivono gli eschimesi: una tribù completamente diversa 

Livia 



GENERE: documentarioNAZIONE: U.S.A., FranciaANNO: 1922DURATA: 79 min.FORMATO: bianco e neroREGISTI: Robert FlahertyAMBIENTAZIONE: Baia di Hudson, Canada Film che parla della vita tra i ghiacci, ripresa dall’esploratore Robert Flaherty, che era andato al polo per osservare il comportamento di una famiglia di eschimesi. Dopo aver imparato la loro lingua, Flaherty conosce la famiglia di Nanook, un eschimese gentile che gli mostra come mangiano, cacciano, vivono e come costruiscono gli igloo.E’ interessante vedere come vivevano le popolazioni di allora tra i ghiacci, rischiando di morire ogni giorno.Consiglio questo film perché è bello vedere film molto vecchi, in bianco e nero e muti.

Emanuele 



Recensione del film:Nanuk l’eschimese
Genere: documentario
Nazione: USA, Francia
Durata:79 minuti
Formato: bianco e nero
Registi: Robert Flaherty
Recensione: Questo film parla di una famiglia di eschimesi e della loro vita:
La famiglia vive molte avventure straordinarie che, alcune volte, fanno impressione. Questo film è ambientato in Canada nella baia di Hudson, un luogo con tanta neve e molti pericoli da affrontare. Questa famiglia, però, riesce a superare tutti i pericoli ma soprattutto riesce a sopravvivere, grazie all’aiuto dei cani e all’abilità di Nanuk, capo famiglia nonché papà dei suoi vivacissimi bambini, graziosi e sempre in cerca di avventure.
La scena per me più sconvolgente è quella dove tutti insieme riescono a catturare una foca intera, molto succulenta; una grande soddisfazione!
Il film finisce con la scena in cui la famiglia si ripara dalla tempesta di neve in un igloo abbandonato e dorme al caldo.
Consiglio di vedere questo film a tutte le persone, perché si può capire come vivevano gli eschimesi.

Beatrice


SHAMPOO & BALSAMO FAI DA TE


Cari amici del blog,
oggi vogliamo invitarvi a creare dei prodotti naturali, amici dell’ambiente.
Seguite queste semplici istruzioni e…fateci sapere com’è andata.


BALSAMO
Schiacciate un avocado, mescolatelo con il tuorlo dell’uovo e due cucchiaini d’olio d’oliva. Spalmate il composto sui capelli appena lavati e lasciatelo agire qualche minuto massaggiando delicatamente la testa, poi risciacquate abbondantemente.

SHAMPOO
Per creare il vostro shampoo naturale usate:
- 2 cucchiai di farina di ceci;
- 1 cucchiaio di miele;                              
- 2 cucchiai di acqua;
- 1 cucchiaio di aceto.
Mescolate bene tutti gli ingredienti finché non si forma una crema SENZA GRUMI. Cospargete la crema così ottenuta su tutte la lunghezza. Alla fine dell’uso sciacquare molto bene.

MASCHERA PER CAPELLI
Dolcemiele
Mescolate un cucchiaino di miele con il tuorlo di un uovo e due cucchiaini di olio d’oliva. Applicate la maschera sui capelli (ovviamente bagnati) lasciatela agire 30 minuti e sciacquatela.

Sapore di cocco









Miriam e Martina

I GAS, GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE






La storia dei gruppi di acquisto solidale inizia nel 1994 a Fidenza e prosegue nel 1996, quando viene pubblicata la Guida al Consumo Critico dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo[4], dove vengono rilasciate informazioni sul comportamento delle imprese più importanti al fine di guidare la scelta del consumatore. Nel 1997 nasce la rete dei gruppi d'acquisto solidali (retegas).
Con l'entrata in vigore della legge finanziaria 2008, i GAS sono stati formalmente riconosciuti come «soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà sociale e sostenibilità ambientale».[5]I gruppi di acquisto solidale sono ‘’associazioni’’che  possono essere create e utilizzate da tutti. Il loro senso è quello di ordinare, insieme ad altri consumatori, i prodotti che si vogliono acquistare, per esempio mele, insalata, cavolfiori ecc. direttamente dal produttore; circa una settimana dopo, arriveranno i prodotti scelti dalle varie famiglie. Il tutto in un unico viaggio, risparmiando così soldi e benzina.

Martina e Hagar


COLTIVA IL TUO CIBO



Coltivare il cibo è un vero divertimento e in più sei sicuro che quello che mangi non è cresciuto con l’aiuto di sostanze nocive.
Che ne dici di cominciare con i pomodorini? Non serve un giardino, ma un balcone o una finestra soleggiata. Se la tua pianta non cresce, significa che non è la stagione giusta. Per coltivare i  pomodorini è meglio aspettare primavera.
Adesso ti diciamo come si coltivano:
- estrai un po’ di semi  da un pomodoro (possibilmente piccoli come i pomodori ciliegia), bagnali e lasciali asciugare;
- riempi dei vasetti di yogurt vuoti con un po’ di terra. Metti il seme al centro, appena sotto la superficie,  poi bagnalo leggermente;
- prima che i tuoi genitori te li buttino perché li scambiano per spazzatura, contraddistingui i vasetti e lasciali su un davanzale soleggiato. Controllali ogni giorno, innaffiali quando è necessario in modo che il terriccio rimanga sempre umido (ricordati di non bagnarlo troppo). Dopo circa una settimana dovresti trovare qualcosa che spunta, questo significa che la piantina sta cominciando a crescere;
- dopo circa quattro settimane, vedrai una pianta con dei germogli: ciò significa che dovrai travasarla in un vaso più grande (sempre con la terra), ma con molta attenzione;
- continua a controllare e a bagnare le tue piante (pomodorini o altre verdure semplici), anche due volte al giorno. Dopo poche settimane, dovresti  vedere  spuntare  dei  fiori, che alla fine cadranno lasciando il posto a dei pomodorini verdi;
- quando i tuoi pomodorini avranno colore rosso brillante e una consistenza leggermente morbida, saranno maturi e pronti per essere raccolti e mangiati.
Se  cominci da un’azione semplice, come questa, piano piano diventerai un eroe che salverà la Terra dall’inquinamento.
Nissi e Isabella

(Il testo è tratto dal libro “Il pianeta lo salvo io” – pp. 36-37).

LETTERE E PAGINE DI DIARIO, I NOSTRI AMICI DI 2C RACCONTANO...

Prendendo spunto dai versi di una tua coetanea, scrivi una lettera o una pagina di diario, riflettendo su quanto l’adolescenza sia un per...