qui di seguito trovate alcune fiabe scritte dai nostri compagni di 1C.
Buona lettura!
Ecco la consegna:
Scrivi
una fiaba rispettando le indicazioni seguenti:
- Eroe:
un giovane cavaliere
- Antagonista:
un vecchio stregone
- Aiutante
dell’eroe: una fanciulla incontrata pe strada
- Mezzo
magico: un flauto
- Ambientazione:
nord Europa.
Il flauto incantato
C’era
una volta un giovane cavaliere che viveva in Inghilterra.
Il
cavaliere viveva con i suoi genitori, il Re e la Regina, che stavano diventando
vecchi, e presto sarebbe stato incoronato Re, sposando la figlia del Re e della
Regina della dinastia accanto alla loro.Anche se le nozze erano già state
fissate, il principe non voleva sposare la principessa; benché fosse la più
bella del reame, lui non la amava. Così un giorno il cavaliere prese la sua
decisione e, al galoppo del suo bellissimo cavallo bianco, partì per nuove
terre da esplorare. Galoppa e galoppa un giorno arrivò davanti ad un fitto
bosco, si guardò intorno e vide un flauto accanto a una roccia. Iniziò a
suonarlo e gli alberi si spostarono lasciando posto ad un piccolo sentiero
lungo il quale il principe si incamminò. Finito il sentiero si trovò davanti a
un vulcano tutto nero. Il cielo era scuro e non c’era nulla tutt’ attorno
tranne un castello cupo e pauroso ai piedi del vulcano. Il principe entrò e
chiese: «C’è qualcuno, qualcuno mi sente?» Nessuno gli rispose.
Ad
un certo punto una bellissima fanciulla gli disse: «Devi andare via, altrimenti
sveglierai il padrone».
Ma
il cavaliere la tranquillizzò e le disse che era molto forte e sapeva
difendersi da solo. Così, quando lo stregone si svegliò e vide il cavaliere,
iniziò il duello.
«Questa
fanciulla non sarà mai più la tua schiava!» esclamò il cavaliere.
Ma
lo stregone era molto forte e, con la sua magia, scagliò un fulmine contro il
cavaliere che, cadendo, ruppe la sua spada in mille pezzi; ma il cavaliere non
sapeva che la fanciulla avesse il potere di creare cose, così creò una spada
indistruttibile per lui, che la prese e la scagliò contro lo stregone,
ferendolo gravemente; lo stregone, però, si rialzò e colpì di nuovo.
Al
cavaliere non rimaneva più niente, quando si ricordò di avere ancora il flauto
magico, che era l’unico punto debole dello stregone. Allora
lo suonò e lo stregone si disintegrò. Poi il giovane montò sul suo cavallo
bianco con la bellissima fanciulla e insieme tornarono al castello, dove si
sposarono e divennero Re e Regina.
Dopo
qualche anno ebbero dei figli e vissero tutti felici e contenti.
Giovanni
R. 1°C
Il flauto magico
In una
piccola capanna in nord Europa viveva un giovane cavaliere con i suo genitori.
Suo padre aveva perso il lavoro e sua madre faceva la sarta, ma quel poco che
guadagnava non bastava a sfamare tutti e tre. Un
giorno il Re lanciò un editto: “Chi riuscirà a salvare mia figlia, la avrà in
moglie e diventerà Re”. Davanti al palazzo reale c’era un’interminabile fila di cavalieri e
principi, in coda per poter parlare con il Re. «La salverò io
la principessa!» «Ci
riuscirò, vedrà!» Ma di nessuno di questi cavalieri si seppe più nulla. Ormai il Re stava per morire, sicuro che sua figlia fosse ormai
persa. Intanto, il giovane cavaliere e la sua famiglia erano sul lastrico. Una
mattina il giovane si svegliò e disse ai suoi genitori: «Madre,
padre, partirò oggi stesso alla ricerca della bella principessa. Se entrò tre
mesi non tornerò, datemi per morto.» I
genitori lo lasciarono andare a malincuore e il giovane cavaliere partì con il
suo fidato cavallo. Si presentò a palazzo vestito di stracci. «Sua
Maestà, se mi permette, vorrei tentar anch’io di ritrovare la bella principessa
vostra figlia.»
«Tu credi di poter ritrovare mia figlia?» «Beh, tentar non nuoce.» «Vai allora. Ma sappi che nessuno è mai tornato dopo questa avventura.» Il giovane partì. Galoppa, galoppa, arrivò in un bosco. Stava per morire di freddo, quando vide una fanciulla con le mani mozze. Ne ebbe compassione e le si avvicinò. «Buongiorno, bella fanciulla!» «Buongiorno a lei, bel giovane!» «Vado in cerca della bella principessa.» «Devi sapere che in molti hanno tentato, ma nessuno è mai tornato indietro. Tu, però, mi sembri un bravo giovane, ecco perché ti aiuterò. Se vai avanti per questa strada, incontrerai un drago. Suona tre note di questo flauto e lui farà tutto ciò che gli dirai.» Detto ciò la ragazza gli porse il flauto. «Grazie, bella fanciulla! Farò così!» Il giovane ripartì e finalmente trovò il drago. Suonò tre note del flauto e poi disse:
«Tu credi di poter ritrovare mia figlia?» «Beh, tentar non nuoce.» «Vai allora. Ma sappi che nessuno è mai tornato dopo questa avventura.» Il giovane partì. Galoppa, galoppa, arrivò in un bosco. Stava per morire di freddo, quando vide una fanciulla con le mani mozze. Ne ebbe compassione e le si avvicinò. «Buongiorno, bella fanciulla!» «Buongiorno a lei, bel giovane!» «Vado in cerca della bella principessa.» «Devi sapere che in molti hanno tentato, ma nessuno è mai tornato indietro. Tu, però, mi sembri un bravo giovane, ecco perché ti aiuterò. Se vai avanti per questa strada, incontrerai un drago. Suona tre note di questo flauto e lui farà tutto ciò che gli dirai.» Detto ciò la ragazza gli porse il flauto. «Grazie, bella fanciulla! Farò così!» Il giovane ripartì e finalmente trovò il drago. Suonò tre note del flauto e poi disse:
«Ora dimmi, dove si trova la bella principessa?» «In una capanna poco più avanti; la tiene prigioniera un vecchio stregone»
«E come farò a salvarla?» «Lo stregone dorme solo cinque minuti al giorno, dovrai fare tutto in poco tempo. Ma attento a non svegliarlo, o saranno guai!» «Bene, ora lasciami passare!»
Il drago si spostò e lasciò passare il giovane che, dopo poco tempo, arrivò alla capanna. Spiò lo stregone dalla finestra; passarono due ore circa, e lo stregone si coricò. Il cavaliere, in punta di piedi, aprì la porta ed entrò. Vedendo una scala a chiocciola, salì, entrò in una piccola stanza e vide la principessa che dormiva, la prese in braccio e, veloce come un fulmine, uscì di casa, salì sul cavallo e, galoppò, galoppò, galoppò, senza fermarsi un istante, fino al palazzo del Re. Lì ormai tutti lo davano per disperso. Spalancò le porte del palazzo e corse dentro con la principessa ancora addormentata tra le braccia. Appena il Re vide sua figlia fu felicissimo!
«Tu hai salvato mia figlia, quindi, come ti avevo promesso, la avrai in sposa e diventerai Re.» Il giovane corse dalla sua famiglia a dare la bella notizia e il giorno dopo ci furono le nozze. Il giovane cavaliere sposò la bella principessa, diventò Re e rese la sua famiglia molto ricca.
Vissero tutti felici e contenti e dello stregone non si seppe più nulla.
Sofia C. 1C «E come farò a salvarla?» «Lo stregone dorme solo cinque minuti al giorno, dovrai fare tutto in poco tempo. Ma attento a non svegliarlo, o saranno guai!» «Bene, ora lasciami passare!»
Il drago si spostò e lasciò passare il giovane che, dopo poco tempo, arrivò alla capanna. Spiò lo stregone dalla finestra; passarono due ore circa, e lo stregone si coricò. Il cavaliere, in punta di piedi, aprì la porta ed entrò. Vedendo una scala a chiocciola, salì, entrò in una piccola stanza e vide la principessa che dormiva, la prese in braccio e, veloce come un fulmine, uscì di casa, salì sul cavallo e, galoppò, galoppò, galoppò, senza fermarsi un istante, fino al palazzo del Re. Lì ormai tutti lo davano per disperso. Spalancò le porte del palazzo e corse dentro con la principessa ancora addormentata tra le braccia. Appena il Re vide sua figlia fu felicissimo!
«Tu hai salvato mia figlia, quindi, come ti avevo promesso, la avrai in sposa e diventerai Re.» Il giovane corse dalla sua famiglia a dare la bella notizia e il giorno dopo ci furono le nozze. Il giovane cavaliere sposò la bella principessa, diventò Re e rese la sua famiglia molto ricca.
Vissero tutti felici e contenti e dello stregone non si seppe più nulla.
C’era una volta ,non molto tempo fa, un giovane cavaliere che viveva nel Nord Europa con i suoi nonni e sua sorella.
Un giorno la sorella andò a raccogliere i funghi, ma non tornò più e il fratello, spaventato, corse in paese a cercarla, poi cercò nel bosco, ma non la trovò.
Ad un certo punto arrivò un corvo con un biglietto legato alla zampa; il biglietto apparteneva alla sorella che scriveva di essere stata catturata dal vecchio stregone di una famosa leggenda.
Allora il cavaliere corse a dare la notizia ai suoi parenti.
Dopo molte discussioni, decise di andare a salvare la sorella, ma nel suo cammino incontrò una vecchietta, che gli disse di non andare per nessuna ragione al castello stregato, dove era rinchiusa la sorella; lui non la ascoltò e proseguì.
Durante il tragitto, venne attaccato da una nube nera, mandata dallo stregone, che si impossessò di lui e qualora si fosse infuriato, sarebbe diventato un orco fuori controllo.
Col tempo, però, avrebbe imparato a dominarlo.
Quando fu pronto, riprese il suo cammino e, dopo poco, dovette affrontare tre prove: una di fiducia una di forza e una di scelta.
La prima prova fu quella di scelta per cui incontrò tre ragazze: una bella, una saggia e una coraggiosa. Lui scelse quella saggia.
In seguito dovette distruggere tre minerali differenti e infine dovette scegliere una persona di fiducia: suo zio o suo cugino, ma lui, saggiamente, non scelse nessuno dei due perché capì che era una trappola.
Poi la fanciulla saggia incontrata per strada gli diede un flauto magico, che lo avrebbe aiutato nel controllare l’orco che era in lui.
Finalmente arrivò al castello stregato e lì iniziò il combattimento: il cavaliere si trasformò in orco e , grazie al flauto, riuscì a sconfiggere lo stregone, che morì. Il cavaliere e la sorella tornarono a casa, lui diventò generale dell’esercito e vissero per sempre felici e contenti.
Jacopo M. 1C
IL MITICO TESORO
C’era una volta un cavaliere di nome Ser Adrius, che era il più prode fra i cavalieri
del reame, ma era molto giovane.
Un giorno gli fu detto che esisteva un tesoro segreto, ma non un tesoro qualunque, il
tesoro segreto, perché era il più grande, il più mitico, insomma il più maestoso dei
tesori.
Perciò prese una sacca piena di provviste, una brocca o due d’acqua, salutò i suoi
genitori e partì al galoppo del suo fidato destriero Fido verso il tesoro. Lo stregone di
corte vide un cavaliere andare via dal reame in cerca del tesoro ma, intento a trovarlo
prima di lui, creò una nuvola magica, ci saltò in groppa e via. Dopo un po' Adrius si
accorse che non sapeva dove andare, ma continuò ad andare perché aveva la
sensazione che quando fosse quasi arrivato se ne sarebbe accorto.
Ad un tratto un uomo alto tre metri comparve davanti a lui e sferrò un colpo che
uccise Fido, ma Adrius non si arrese sfoderò la sua spada lucente e combatté contro il
gigante.
Lo stregone sapeva del gigante poiché era opera sua: aveva lanciato una magia su un
uomo e lo aveva trasformato in un gigante al suo servizio. Mentre Adrius combatteva
contro il gigante, apparve dietro di lui un drago ancora più grande e, quando si girò,
scappò subito.
Anche Adrius stava per scappare, ma il drago si volatilizzò e una fanciulla gli spiegò
tutto. Lei era una maga, lo stregone di corte era cattivo e il tesoro era a due giorni di
cammino da lì, a nord, in una caverna ai piedi della cascata sacra. Prima di andare, la
fanciulla gli regalò il suo flauto magico, che donava il potere dell’illusione, e Adrius,
dopo averla ringraziata, si mise in viaggio.
Arrivato alla grotta, usò il flauto e fece credere allo stregone, che era arrivato un
minuto dopo di lui, che il tesoro non c’era ma lo stregone lo vide e disse:”Il tesoro
deve essere mio e tu morirai per questo” e scagliò i suoi potenti fulmini magici, ma
ad Adrius venne un’idea, così creò un drago di dimensioni enormi, che fece scappare
lo stregone con la coda tra le gambe. Ma lo stregone, un po’ dubbioso, colpì il drago,
che scomparve come l’illusione che il tesoro non c’era.
Allora decise di attaccare Adrius, che però aveva un piano: si fece inseguire fin
dentro la grotta e, con la sua spada tagliò un pezzo di roccia che provocò una frana
che bloccò la via d’entrata e d’uscita, ma era proprio il suo piano, così che poté
fingersi morto sotto un macigno (ovviamente era un’illusione del flauto) così, quando
lo stregone riuscì ad entrare, Adrius gli saltò addosso e gli staccò l’amuleto che gli
donava la magia, lo legò, prese il tesoro e tornò a casa felice e contento.
Ferdinando M. 1 C
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