giovedì 28 febbraio 2019

STRANIERO DUE VOLTE

Cari lettori del blog, 
qui di seguito trovate alcune recensioni dei nostri compagni di 2C sullo spettacolo teatrale "Straniero due volte".
Buona lettura!



Giovedì 21 febbraio 2019 la mia classe, insieme ad altre classi di diverse scuole di Milano, si è recata al teatro Verdi per vedere lo spettacolo teatrale intitolato "Straniero due volte".
Tratto da una storia vera, lo spettacolo parla di tre giovani adolescenti che si sentono stranieri, ognuno a modo suo. Alessio, diciottenne con il sogno di frequentare la facoltà di ingegneria navale,si sente straniero alla sua stessa famiglia. Sua sorella, Ludovica, si finge una persona diversa da quella che è realmente per piacere alle altre persone. Infine c'è il ragazzo curdo, soprannominato "Il Crudo", che, nonostante sia nato in Italia, è da tutti considerato straniero poiché ha i genitori originari del Kurdistan musulmani.
L’occasione di incontro è il corso di teatro a scuola, in cui verrà messa in scena la tragedia greca di Piramo e Tisbe: i protagonisti, rappresentati da “Il Crudo” e Ludovica, il cui amore è contrastato dalle famiglie rivali, vengono rinchiusi in due case confinanti. Il muro che li divide ha una crepa, attraverso la quale i due giovani parleranno tra di loro e si innamoreranno. Grazie a ciò i tre ragazzi impareranno a non essere più stranieri a loro stessi. Alessio si appassionerà al teatro, Il Crudo partirà e andrà lontano dalla sua famiglia, mentre Ludovica, la sua fidanzata, prenderà per la prima volta una propria decisione, ovvero quella di non partire con lui.                                               
Ho trovato questo spettacolo bellissimo. Gli attori sono stati molto bravi nell'immedesimarsi nel proprio personaggio. Tutto è stato rappresentato al meglio, tanto che pareva di vivere una scena reale, un qualcosa che stesse realmente accadendo in quel momento. Inoltre si potevano distinguere i diversi rapporti tra i vari personaggi, ad esempio quello fra amici, oppure quello tra fratello e sorella. L'unico difetto che ho trovato è stata la ripetizone di alcune scene che , pur avendo delle piccole varianti, dopo un po' diventavano noiose. Però, allo stesso tempo, ci sono state delle scene davvero sorprendenti come, ad esempio, l'inizio.
La storia era appassionante ed emozionante. Secondo me, però, è adatta ad un determinato gruppo di spettatori perchè, ad esempio, dei ragazzi con un'età inferiore agli 11 anni, probabilmente non ne capirebbero il significato. Nonostante ciò consiglio a tutti di andare a vederlo, perché fa capire cosa vuol dire per ognuno di noi essere "straniero".
Gisella


Giovedì 21 febbraio sono andato con la mia classe al Teatro Verdi di Via Pastrengo a vedere uno spettacolo intitolato “Straniero due volte”

La storia parla di tre ragazzi adolescenti che, in maniera diversa, si sentono “stranieri”. Alessio si sente straniero alla sua famiglia, sua sorella Ludovica si sente straniera a se stessa e “il Crudo” che è il vero straniero arrivato dal Kurdistan odia i modi di fare della sua famiglia islamica.

L’avvicinamento di questi tre ragazzi avviene grazie al corso di teatro scolastico, con la messa in scena dell’amore tra Piramo e Tisbe, due amanti che si possono parlare solo attraverso la fessura di un muro perché sono figli di due famiglie rivali.
Il Crudo interpreta Piramo, Ludovica Tisbe e Alessio il muro che li divide e, con una serie di fatti e ironie, alla fine il Crudo e Ludovica si innamorano anche nella realtà. Noi assistiamo al loro amore, reso burrascoso anche dal carattere difficile di Alessio.

Lo spettacolo è ricco di colpi di scena, come quello iniziale di Alessio che, mentre ci stava spiegando la trama di questa rappresentazione teatrale, ha finto un problema tecnico chiedendo ad una persona dietro di noi quale fosse la complicazione;  mentre noi ci siamo girati a vedere con chi stesse parlando, in quel momento lui ha iniziato a fare delle acrobazie su una base rap, sorprendendoci.

Nei dialoghi sono spesso usate parole volgari (“parolacce”) che provocano  risate negli spettatori. Però, secondo me, sono adatte al contesto essendo i protagonisti tre adolescenti.

La parte che ho preferito è stata quando Alessio, Ludovica e il Crudo saltano scuola per stare tutti e tre sulla “torre di Alessio”. Da lassù si riusciva a vedere tutta la città di Milano e i tre protagonisti potevano sfogarsi urlando al mondo tutto quello che odiavano, dicendo frasi molto significative che hanno fatto emozionare gran parte del pubblico. La frase che mi ha colpito di più diceva : “Odio l’odio”.

Fra i tre protagonisti mi ha interessato maggiormente Alessio, arrabbiato con il mondo intero. L’attore è entrato perfettamente nella parte, risultando molto convincente.

Non mi ha entusiasmato la musica perché era degli anni scorsi e in ogni caso a me non appassiona il rap (ma ognuno ha i suoi gusti).

Lo spettacolo è stato comunque complessivamente molto divertente, emozionante e capace di far riflettere. Sono contento di averlo visto e lo consiglio.  


GABRIELE

Straniero due volte

Lo spettacolo straniero due volte ha per protagonisti tre ragazzi adolescenti: il primo ragazzo si chiama Alessio e si sente straniero agli amici e alla famiglia; Ludovica, la sorella di Alessio, si sente straniera allo stesso modo del fratello, inoltre tende a vivere la vita degli altri, comportandosi in un certo modo solo per fare bella impressione alle altre persone. Infine c’è il “Crudo” che è chiamato così perché di origine curda.
Tutti e tre i ragazzi stanno cercando la via del loro “cammino” che grazie ad uno spettacolo teatrale scolastico, trovano. Lo spettacolo da mettere in scena è la storia di due innamorati Piramo e Tisbe, che però non si possono amare per via delle due famiglie (di appartenenza). Alla fine il Crudo scopre di essere innamorato di Ludovica e anche Ludovica prova gli stessi sentimenti.
Piano piano sorgono nuove difficoltà, ad esempio il Crudo ha problemi familiari visto che qualsiasi cosa faccia o dica è sbagliata, nel frattempo Ludovica parla dei suoi sentimenti verso il crudo ai suoi genitori, ma loro non la prendono bene; per questo in casa di Alessio e di Ludovica ci sono varie discussioni. Alla fine il Crudo decide di partire e andarsene via di casa e invita Ludovica a partire insieme a lui, ma lei si rende conto che non può farlo e che deve prendere un’alta strada; ed Alessio? Alessio scopre di essere particolarmente portato per il mondo dello spettacolo.
RIFLESSIONI: Questo spettacolo è stato molto bello ma anche molto utile, ci insegna anche ad affrontare gli ostacoli che incontriamo sulla nostra strada; per di più ci fa capire che non dobbiamo fingerci qualcun altro solo per apparire perfetti agli occhi degli altri, come ha fatto Ludovica nello spettacolo.
Anche perché non bisogna fingersi qualcuno per trovare degli amici, ma dobbiamo cercare la strada che ci rende felici; i veri amici li troveremo su quella strada. Per trovare la propria strada però, bisogna provare  e rischiare nella vita, come ha fatto Alessio che, provando a recitare, ha scoperto una sua passione e anche un suo talento, mentre a chi non riesce a trovare la sua strada non rimane altro che continuare a cercare; l’importante è non confondere la propria strada con quella degli altri.
Giulia 


Giovedì 21 febbraio 2019 sono andata con la mia classe, la 2C, al teatro Verdi per vedere lo spettacolo "Straniero due volte". Ispirato ad una storia vera, parla di tre ragazzi adolescenti che si sentono in qualche modo "straniero" a qualcosa, qualcuno: Alessio e Ludovica, due fratelli, e "il Crudo", un ragazzo proveniente dal Kurdistan, il vero "straniero".
Le loro storie si assomigliano molto ma, allo stesso tempo, sono assai diverse. Alessio si sente straniero alla sua famiglia, sente di essere escluso dai suoi genitori, essendo stato bocciato; Ludovica si sente straniera a se stessa, alle sue decisioni e non riesce mai a dire di no; "il Crudo" si sente straniero alla cultura occidentale, anche se vuole assomigliarle.
Questo spettacolo mi ha commosso molto perché io mi sento un po' come tutti e tre i personaggi, inoltre mi ha aiutata a riflettere sulle varie strade o "cammini" che si possono scegliere, ma soprattutto su quello che devo prendere io, senza essere influenzata dagli altri.
Questo spettacolo mostra come una parola quale "straniero" possa celare tanti significati dentro ai quali ognuno di noi può immedesimarsi.
Alla fine tutti e tre i ragazzi riusciranno a trovare il loro "cammino" e a prenderlo. Alessio deciderà di laurearsi (ingegneria navale) e si impegnerà per riuscirci. Ludovica riuscirà a seguire la propria strada senza essere influenzata dal Crudo (di cui si innamora durante le prove di una recita, Piramo e Tisbe, che devono rappresentare a scuola), perché quest'ultimo partirà per lasciare la "prigione" dei suoi genitori e della sua rigida cultura, mentre lei resterà a casa sua.
A me questo spettacolo è piaciuto tantissimo e spero che piaccia anche a voi, qualora decideste di andare a vederlo.
Yostina 

domenica 3 febbraio 2019

LE FIABE DELLA 1C

Cari lettori del blog,
qui di seguito trovate alcune fiabe scritte dai nostri compagni di 1C.
Buona lettura!

Ecco la consegna:

Scrivi una fiaba rispettando le indicazioni seguenti:
- Eroe: un giovane cavaliere
- Antagonista: un vecchio stregone
- Aiutante dell’eroe: una fanciulla incontrata pe strada
- Mezzo magico: un flauto
- Ambientazione: nord Europa.

Il flauto incantato
C’era una volta un giovane cavaliere che viveva in Inghilterra.
Il cavaliere viveva con i suoi genitori, il Re e la Regina, che stavano diventando vecchi, e presto sarebbe stato incoronato Re, sposando la figlia del Re e della Regina della dinastia accanto alla loro.Anche se le nozze erano già state fissate, il principe non voleva sposare la principessa; benché fosse la più bella del reame, lui non la amava. Così un giorno il cavaliere prese la sua decisione e, al galoppo del suo bellissimo cavallo bianco, partì per nuove terre da esplorare. Galoppa e galoppa un giorno arrivò davanti ad un fitto bosco, si guardò intorno e vide un flauto accanto a una roccia. Iniziò a suonarlo e gli alberi si spostarono lasciando posto ad un piccolo sentiero lungo il quale il principe si incamminò. Finito il sentiero si trovò davanti a un vulcano tutto nero. Il cielo era scuro e non c’era nulla tutt’ attorno tranne un castello cupo e pauroso ai piedi del vulcano. Il principe entrò e chiese: «C’è qualcuno, qualcuno mi sente?» Nessuno gli rispose.
Ad un certo punto una bellissima fanciulla gli disse: «Devi andare via, altrimenti sveglierai il padrone».
Ma il cavaliere la tranquillizzò e le disse che era molto forte e sapeva difendersi da solo. Così, quando lo stregone si svegliò e vide il cavaliere, iniziò il duello.
«Questa fanciulla non sarà mai più la tua schiava!» esclamò il cavaliere.
Ma lo stregone era molto forte e, con la sua magia, scagliò un fulmine contro il cavaliere che, cadendo, ruppe la sua spada in mille pezzi; ma il cavaliere non sapeva che la fanciulla avesse il potere di creare cose, così creò una spada indistruttibile per lui, che la prese e la scagliò contro lo stregone, ferendolo gravemente; lo stregone, però, si rialzò e colpì di nuovo.
Al cavaliere non rimaneva più niente, quando si ricordò di avere ancora il flauto magico, che era l’unico punto debole dello stregone. Allora lo suonò e lo stregone si disintegrò. Poi il giovane montò sul suo cavallo bianco con la bellissima fanciulla e insieme tornarono al castello, dove si sposarono e divennero Re e Regina.
Dopo qualche anno ebbero dei figli e vissero tutti felici e contenti.

Giovanni R. 1°C


Il flauto magico
In una piccola capanna in nord Europa viveva un giovane cavaliere con i suo genitori. Suo padre aveva perso il lavoro e sua madre faceva la sarta, ma quel poco che guadagnava non bastava a sfamare tutti e tre.                                                                                                                                      Un giorno il Re lanciò un editto: “Chi riuscirà a salvare mia figlia, la avrà in moglie e diventerà Re”.  Davanti al palazzo reale c’era un’interminabile fila di cavalieri e principi, in coda per poter parlare con il Re.                                                                                                                                                    «La salverò io la principessa!»                                                                                                                  «Ci riuscirò, vedrà!»                                                                                                                                  Ma di nessuno di questi cavalieri si seppe più nulla.                                                                              Ormai il Re stava per morire, sicuro che sua figlia fosse ormai persa.                                                      Intanto, il giovane cavaliere e la sua famiglia erano sul lastrico. Una mattina il giovane si svegliò e disse ai suoi genitori: «Madre, padre, partirò oggi stesso alla ricerca della bella principessa. Se entrò tre mesi non tornerò, datemi per morto.»                                                                                                  I genitori lo lasciarono andare a malincuore e il giovane cavaliere partì con il suo fidato cavallo. Si presentò a palazzo vestito di stracci.                                                                                                          «Sua Maestà, se mi permette, vorrei tentar anch’io di ritrovare la bella principessa vostra figlia.»  
«Tu credi di poter ritrovare mia figlia?»                                                                                                  «Beh, tentar non nuoce.»                                                                                                                          «Vai allora. Ma sappi che nessuno è mai tornato dopo questa avventura.»                                              Il giovane partì.                                                                                                                                        Galoppa, galoppa, arrivò in un bosco. Stava per morire di freddo, quando vide una fanciulla con le mani mozze. Ne ebbe compassione e le si avvicinò.                                                                              «Buongiorno, bella fanciulla!»                                                                                                                  «Buongiorno a lei, bel giovane!»                                                                                                              «Vado in cerca della bella principessa.»                                                                                                    «Devi sapere che in molti hanno tentato, ma nessuno è mai tornato indietro. Tu, però, mi sembri un bravo giovane, ecco perché ti aiuterò. Se vai avanti per questa strada, incontrerai un drago. Suona tre note di questo flauto e lui farà tutto ciò che gli dirai.»                                                                            Detto ciò la ragazza gli porse il flauto.                                                                                                    «Grazie, bella fanciulla! Farò così!»                                                                                                          Il giovane ripartì e finalmente trovò il drago. Suonò tre note del flauto e poi disse:                              
«Ora dimmi, dove si trova la bella principessa?»                                                                                      «In una capanna poco più avanti; la tiene prigioniera un vecchio stregone»                                      
«E come farò a salvarla?»                                                                                                                          «Lo stregone dorme solo cinque minuti al giorno, dovrai fare tutto in poco tempo. Ma attento a non svegliarlo, o saranno guai!»                                                                                                                    «Bene, ora lasciami passare!»                                                                                                             
Il drago si spostò e lasciò passare il giovane che, dopo poco tempo, arrivò alla capanna. Spiò lo stregone dalla finestra; passarono due ore circa, e lo stregone si coricò. Il cavaliere, in punta di piedi, aprì la porta ed entrò. Vedendo una scala a chiocciola, salì, entrò in una piccola stanza e vide la principessa che dormiva, la prese in braccio e, veloce come un fulmine, uscì di casa, salì sul cavallo e, galoppò, galoppò, galoppò, senza fermarsi un istante, fino al palazzo del Re.                                      Lì ormai tutti lo davano per disperso.                                                                                                    Spalancò le porte del palazzo e corse dentro con la principessa ancora addormentata tra le braccia. Appena il Re vide sua figlia fu felicissimo!                                                                                     
«Tu hai salvato mia figlia, quindi, come ti avevo promesso, la avrai in sposa e diventerai Re.»              Il giovane corse dalla sua famiglia a dare la bella notizia e il giorno dopo ci furono le nozze. Il giovane cavaliere sposò la bella principessa, diventò Re e rese la sua famiglia molto ricca.                                                                                    
Vissero tutti felici e contenti e dello stregone non si seppe più nulla.

Sofia C. 1C    
                                                                                                                                                                  LA MALEDIZIONE DELL’ORCO
C’era una volta ,non molto tempo fa, un giovane cavaliere che viveva nel Nord Europa con i suoi nonni e sua sorella.
Un giorno la sorella andò a raccogliere i funghi, ma non tornò più e il fratello, spaventato, corse in paese a cercarla, poi cercò nel bosco, ma non la trovò.
Ad un certo punto arrivò un corvo con un biglietto legato alla zampa; il biglietto apparteneva alla sorella che scriveva di essere stata catturata dal vecchio stregone di una famosa leggenda.
Allora il cavaliere corse a dare la notizia ai suoi parenti.
Dopo molte discussioni, decise di andare a salvare la sorella, ma nel suo cammino incontrò una vecchietta, che gli disse di non andare per nessuna ragione al castello stregato, dove era rinchiusa la sorella; lui non la ascoltò e proseguì.
Durante il tragitto, venne attaccato da una nube nera, mandata dallo stregone, che si impossessò di lui e qualora si fosse infuriato, sarebbe diventato un orco fuori controllo.
Col tempo, però, avrebbe imparato a dominarlo.
Quando fu pronto, riprese il suo cammino e, dopo poco, dovette affrontare tre prove: una di fiducia una di forza e una di scelta.
La prima prova fu quella di scelta per cui incontrò tre ragazze: una bella, una saggia e una coraggiosa. Lui scelse quella saggia.
In seguito dovette distruggere tre minerali differenti e infine dovette scegliere una persona di fiducia: suo zio o suo cugino, ma lui, saggiamente, non scelse nessuno dei due perché capì che era una trappola.
Poi la fanciulla saggia incontrata per strada gli diede un flauto magico, che lo avrebbe aiutato nel controllare l’orco che era in lui.
Finalmente arrivò al castello stregato e lì iniziò il combattimento: il cavaliere si trasformò in orco e , grazie al flauto, riuscì a sconfiggere lo stregone, che morì. Il cavaliere e la sorella tornarono a casa, lui diventò generale dell’esercito e vissero per sempre felici e contenti.

Jacopo M. 1C

IL MITICO TESORO
C’era una volta un cavaliere di nome Ser Adrius, che era il più prode fra i cavalieri
del reame, ma era molto giovane.
Un giorno gli fu detto che esisteva un tesoro segreto, ma non un tesoro qualunque, il
tesoro segreto, perché era il più grande, il più mitico, insomma il più maestoso dei
tesori.
Perciò prese una sacca piena di provviste, una brocca o due d’acqua, salutò i suoi
genitori e partì al galoppo del suo fidato destriero Fido verso il tesoro. Lo stregone di
corte vide un cavaliere andare via dal reame in cerca del tesoro ma, intento a trovarlo
prima di lui, creò una nuvola magica, ci saltò in groppa e via. Dopo un po' Adrius si
accorse che non sapeva dove andare, ma continuò ad andare perché aveva la
sensazione che quando fosse quasi arrivato se ne sarebbe accorto.
Ad un tratto un uomo alto tre metri comparve davanti a lui e sferrò un colpo che
uccise Fido, ma Adrius non si arrese sfoderò la sua spada lucente e combatté contro il
gigante.
Lo stregone sapeva del gigante poiché era opera sua: aveva lanciato una magia su un
uomo e lo aveva trasformato in un gigante al suo servizio. Mentre Adrius combatteva
contro il gigante, apparve dietro di lui un drago ancora più grande e, quando si girò,
scappò subito.
Anche Adrius stava per scappare, ma il drago si volatilizzò e una fanciulla gli spiegò
tutto. Lei era una maga, lo stregone di corte era cattivo e il tesoro era a due giorni di
cammino da lì, a nord, in una caverna ai piedi della cascata sacra. Prima di andare, la
fanciulla gli regalò il suo flauto magico, che donava il potere dell’illusione, e Adrius,
dopo averla ringraziata, si mise in viaggio.
Arrivato alla grotta, usò il flauto e fece credere allo stregone, che era arrivato un
minuto dopo di lui, che il tesoro non c’era ma lo stregone lo vide e disse:”Il tesoro
deve essere mio e tu morirai per questo” e scagliò i suoi potenti fulmini magici, ma
ad Adrius venne un’idea, così creò un drago di dimensioni enormi, che fece scappare
lo stregone con la coda tra le gambe. Ma lo stregone, un po’ dubbioso, colpì il drago,
che scomparve come l’illusione che il tesoro non c’era.
Allora decise di attaccare Adrius, che però aveva un piano: si fece inseguire fin
dentro la grotta e, con la sua spada tagliò un pezzo di roccia che provocò una frana
che bloccò la via d’entrata e d’uscita, ma era proprio il suo piano, così che poté
fingersi morto sotto un macigno (ovviamente era un’illusione del flauto) così, quando
lo stregone riuscì ad entrare, Adrius gli saltò addosso e gli staccò l’amuleto che gli
donava la magia, lo legò, prese il tesoro e tornò a casa felice e contento.

Ferdinando M. 1 C


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

LETTERE E PAGINE DI DIARIO, I NOSTRI AMICI DI 2C RACCONTANO...

Prendendo spunto dai versi di una tua coetanea, scrivi una lettera o una pagina di diario, riflettendo su quanto l’adolescenza sia un per...